Attualita'

Medfest, a Pisciotta vince The curse of the sands


Il film è dedicato alle vittime delle mine ad El Amamein

The curse of the sands di Cristina Bocchialini e dell’egiziano Ayman El Gazwy è il film vincitore della tredicesima edizione del Mediterraneo Video Festival che quest’anno ha avuto come cornice il centro storico di Pisciotta. Il film, scelto dalla giuria composta da Tamara Alessi (presidente), Marco Leopardi e Lorenzo Marinelli è dedicato alle vittime delle mine presenti nella vasta area intorno ad El Alamein, teatro di alcune delle più cruente battaglie della seconda guerra mondiale. La giuria lo ha scelto in quanto è «una denuncia dell’assurdità e dell’orrore della guerra che, a distanza di più di mezzo secolo, continua ancora a mietere vittime. Una denuncia dell’indifferenza dei governi dei paesi coinvolti nel conflitto che celebrano battaglie e caduti, ma non risarciscono le vittime civili di un popolo che in questa guerra non c’entrava nulla. Un lavoro a due mani, una collaborazione tra due registi/produttori provenienti da due paesi che si affacciano sul Mediterraneo e ne rappresentano le due culture più importanti, quella occidentale e quella araba». Tre sono state, inoltre, le menzioni speciali: a Cargo di Vincenzo Mineo, a Campania Burning di Andrea D’ambrosio e a Les fleurs à la fenêtre di Giovanni Princigalli. Cargo è una testimonianza del lavoro svolto a bordo delle navi da ufficiali e marinai. La giuria ha dato a questo film la menzione in quanto è «un affresco di un viaggio in mare e di una realtà lavorativa poco conosciuta e raccontata con sensibilità e con una cura fotografica emozionante». Campania Burning è un documentario che racconta del ghetto di San Nicola Varco, un ex mercato ortofrutticolo mai collaudato, in cui sono ammassati centinaia di immigrati senza tutela e senza diritti. «Un lavoro di documentazione e denuncia delle drammatiche condizioni di vita degli immigrati nel nostro paese, che ricorda, al contempo, il recente passato dell’emigrazione italiana. – spiega la giuria - Il documentario stimola una riflessione e una presa di coscienza sulla ormai irreversibile realtà multietnica del nostro paese e sulla conseguente necessità di superare definitivamente le paure e i pregiudizi e considerare gli immigrati dei cittadini a tutti gli effetti». Les fleurs à la fenêtre di Giovanni Princigalli, à la storia di alcune ragazze del Camerun che usano internet come una finestra sul mondo, il nord del mondo, dove mandano e da cui ricevono messaggi, sperando che un giorno un uomo le aiuti a saltare la finestra e volare lontano. Il film ha ottenuto la menzione in quanto «racconta con originalità e freschezza come Internet rappresenti, per le donne del Camerun, una possibilità di toccare con mano l’illusorietà del sogno di una vita diversa attraverso il matrimonio con un uomo occidentale, e divenga nei fatti uno stimolo a cercare di cambiare la propria condizione attraverso la valorizzazione delle proprie qualità». Alla cerimonia di premiazione, assieme al direttore artistico del Mediterraneo Video Festival Maria Grazia Caso, erano presenti il sindaco di Pisciotta Cesare Festa e il presidente del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano Amilcare Troiano.

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