Attualita'

La siccità crea disagi in 8 comuni serviti dall'acquedotto Faraone

notizie

A causa della persistente scarsità di piogge, il deflusso minimo vitale necessario all’ ecosistema fluviale del torrente Faraone ha raggiunto il limite minimo ammissibile, determinato in 270 litri al secondo. Per questo la Consac, fin dal mese di agosto, ha attivato un pozzo che preleva risorsa per 60 litri al secondo dal sottosuolo veicolandoli nel fiume, con costi energetici e di manutenzione pari a circa 600 euro al giorno. 

Tuttavia, poiché nemmeno tale flusso aggiuntivo assicurato al fiume consentirà il rispetto del deflusso minimo, la Consac si appresta a veicolare nel fiume altra risorsa idrica, nella misura di ulteriori 40 l/s, questa volta prelevandola da uno dei cinque pozzi a servizio dell’acquedotto

Ciò determina un immediato effetto sulla disponibilità idrica ai serbatoi dei comuni di Celle Bulgheria, Torre Orsaia, Roccagloriosa, San Giovanni a Piro, Centola, Camerota, Pisciotta ed Ascea. I centri abitati subiranno turnazioni nell’ erogazione idropotabile, che sono al momento in via di definizione. 

"La Consac - evidenzia una nota diffusa dalla società che si occupa della manutenzione del servizio - ha da tempo presentato un progetto per la realizzazione di n. 5 pozzi integrativi. E’ altresì evidente come la riduzione delle perdite presenti sull’ acquedotto Faraone apporterebbe benefici consistenti al servizio idropotabile e all’ ambiente. Le richieste inoltrate in tal senso alla Regione Campania nell’ ottobre del 2013 non hanno prodotto ancora alcun risultato concreto".

Top
Condividi su Facebook
Condividi su Twitter
Condividi su Whatsapp
Condividi su Linkedin