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La scure di Bankitalia colpisce le BCC Cilentane

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La BBC del Cilento pagano caro la troppa malleabilità dei crediti. Dai dati resi noti dal sole 24ore – ufficio studi di Mediobanca – sono nella lista dei crediti “malati” superando la soglia del 20% BCC Cilento e Lucania Sud 20,2%, BCC dei comuni Cilentani 21,9% e la BCC di Capaccio al 23,1%

 

 

Nel contesto la più sana risulta la BCC Cilento e Lucania Sud per poco sopra al 20%, anche se paga cara l’accorporamento avvenuto il 5 novembre 2011, quando l’assemblea dei soci della Banca approva l’atto di fusione per incorporazione con la Banca di Credito Cooperativo Lucania Sud: un incontro di due entità cooperativistiche per dar vita ad una banca nuova, la cui competenza territoriale si estende da Acciaroli, sul Tirreno, a Nova Siri, sullo Ionio, da Vallo della Lucania, ai piedi del Monte Gelbison, nel Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, a Rotonda, alle falde del Monte Pollino, nell’omonimo parco nazionale. La storia delle due banche nei rispettivi territori è simile. La Banca del Cilento prende forma a metà degli anni Ottanta da un’idea dell’attuale presidente, Francesco Castiello, portata a compimento dall’ex presidente Franco Chirico. Attualmente il bilancio 2013 porta un utile di esercizio di 1.666.976,00 € (fonte sito internet della banca). Dalle analisi risultano una Bcc su dieci a fine del 2013 affogata con crediti malati (sofferenze, incagli e ristrutturati) superiori al 20% dell’intero portafoglio crediti. Un livello di guardia. A rendere ancora sopportabile la situazione generale delle Bcc c’è un livello di patrimonializzazione di base più elevato, in media, del resto del sistema bancario. Secondo i dati dell’Ufficio Studi di Mediobanca, infatti, a fine 2013 le Bcc, in media, avevano un patrimonio di base sugli attivi a rischio del 14,7% ben sopra molte grandi Spa bancarie. È questo per ora il cuscinetto che dovrebbe consentire di assorbire eventuali perdite senza deprimere sotto i requisiti di Vigilanza il capitale, come è accaduto per molte banche che sono dovute ricorrere a più di un aumento di capitale. Ma il cuscinetto saprà sopportare un eventuale nuovo incremento dei crediti malati? È il quesito che agita i sonni dei piccoli banchieri delle Bcc.

Fonte Il Sole 24 ore

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