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Il parroco agli agropolesi: Moralità sulla spiaggia

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“(...) Ci auguriamo, quindi, che le Autorità di Agropoli, in ottemperanza alle precise disposizioni del Ministero e della Questura di Salerno(...)”

Siamo in pieno periodo Fascista, Agropoli è uno dei capisaldi del Regime in Provincia di Salerno. Qualcosa di scandaloso è accaduto in località Licina di Agropoli, tanto da spingere l'integerrimo Don Carmelo Merola a bacchettare sonoramente le autorità Fasciste locali. La “lettera” ci da l'occasione di constatare che il Parroco Agropolese Don Carmelo Merola, in pieno contrasto con le autorità Politiche, si ergeva da solo a difendere la moralità ed il buon costume, oltre a combattere la corruzione ed il lassismo sociale, che pervadeva una parte della società Agropolese.

Luglio 1935. Dal Bollettino Parrocchiale di Agropoli, il Parroco Don Carmelo Merola.

L'acqua limpida ed azzurra del bel mare agropolitano invita effettivamente a rinfrescare e ritemprare il corpo ed anche la mente, stanchi dal diurno lavoro, però in tanta serena e riposante bellezza, quanti pericoli per le anime, quanti scandali, quanta corruzione. Eppure ci sono delle leggi severe in proposito, ma ad Agropoli, chi pon mano ad esse? Non è inopportuno ricordare la Circolare del Ministro dell'Interno inviata ai Prefetti, l'anno scorso, a proposito di bagni.

Si è avvicinato il periodo dei bagni, e già le spiagge cominciano a popolarsi. Nell'imminenza della stagione estiva il Ministero ritiene necessario richiamare l'attenzione delle SS.LL. su di un inconveniente, che negli ultimi anni si è verificato nella stagione balneare, specialmente nelle località marine. Dove col pretesto del bagno di mare, o di sole, o per altri ancor più vacui pretesti, non poche persone solevano trattenersi alla vista del pubblico, così scarsamente coperte da offendere la decenza e da generare scandalo. E' intendimento del Ministero che queste deplorevoli ed insane costumanze, non si abbiano più a ripetere... I camerini destinati agli uomini siano separati e distinti da quelli destinati alle donne; che i costumi da bagno e gli accappatoi siano di taglio o di fattura tale da servire a coprire la persona e siano prescritti severamente quelli che, troppo ridotti o troppo attillati, possano destare scandalo; non sia consentito di uscire dagli stabilimenti balneari e dalla spiaggia a persone non completamente vestite”.

Ci auguriamo, quindi, che le Autorità di Agropoli, in ottemperanza alle precise disposizioni del Ministero e della Questura di Salerno, provvedano affinché non si abbiano a verificare, specialmente alla contrada “Licina”, fatti offensivi della decenza e della pubblica moralità.

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