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Emergenza cinghiali, se ne discute a Bellosguardo

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Bellosguardo. Emergenza cinghiali, proposte e soluzioni a confronto è l'evento promosso ed organizzato dal GAL I Sentieri del Buon Vivere, in collaborazione con Coldiretti Salerno, al fine di affrontare, con la dovuta attenzione, l'importante questione legata all'emergenza cinghiali nel PNCVD e nei territori ad esso limitrofi.

L'incontro si inserisce nell’ambito di un programma di attività di animazione e sensibilizzazione territoriale che il GAL sta realizzando attraverso una serie di incontri informativi dal titolo "GLI AGRICOLTORI ATTIVI NEL GAL I SENTIERI DEL BUON VIVERE - Come cambia la figura dell'agricoltore nella nuova PAC 2014/2020”.  All'incontro, fissato per il 10 marzo 2015 - ore 18.00, presso l'aula consiliare del comune di Bellosguardo, parteciperanno tecnici ed esperti del settore, rappresentanti del GAL, della Coldiretti e delle Istituzioni locali, provinciali e regionali.

La Coldiretti di Salerno ha fatto suo il progetto varato dagli ATC provinciali e dal dipartimento di igiene urbana dell’Università di Napoli che hanno messo a punto un piano di abbattimento controllato dei cinghiali, consentendo a mille “coadiuvatori” battute di caccia nei mesi invernali. Questi cacciatori avranno deroghe dalla Regione nell’ambito di un Piano di abbattimento controllato che consentirà battute di caccia in “braccata” (nei soli mesi di gennaio ed eventualmente febbraio) o della cosiddetta “girata” (negli altri periodi dell’anno).. Un progetto di contenimento che porterà alla collaborazione tra Coldiretti, Atc, cacciatori e associazioni di categoria per ridimensionare i due milioni di capi presenti sul territorio che costano un milione di euro all’anno agli imprenditori agricoli. Alcune tecniche di contenimento saranno consentite anche nelle aree protette (è già stato siglato il protocollo d’intesa tra Atc Salerno e Parco regionale Monti Picentini).

“Il lavoro sarà svolto in collaborazione con la Coldiretti – spiega Gennaro Barra, veterinario, coordinatore provinciale delle sette associazioni venatorie provinciali ed esperto del gruppo di lavoro dell’Università Federico II di Napoli – le norme esistono e vanno applicate per scongiurare una proliferazione ormai divenuta eccessiva della specie. Stiamo abilitando anche le case di caccia per creare, nelle varie zone della provincia, piccoli stabilimenti di macellazione degli animali e creare così una filiera corta, controllata e tracciabile dei cinghiali”.

 “Accogliamo con soddisfazione queste importanti novità – sottolinea il presidente di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio – i danni ormai non si contano più, e il milione di euro all’anno risarciti in Campania agli imprenditori agricoli danneggiati è una cifra che non corrisponde ai danni reali causati dagli ungulati che ormai rappresentano un rischio anche per le comunità. Siamo pronti da subito a lavorare con gli ATC per monitorare le aree più a rischio ed offrire il nostro contributo fattivo alla risoluzione del problema. Coldiretti ribadisce che da una gestione corretta del fenomeno si potrebbero attivare anche meccanismi virtuosi di nuove economie locali, attraverso una filiera tracciabile del cinghiale che spesso si porta sulle tavole di ristoranti e agriturismi, scongiurando eventuali minacce sanitarie”.

“E’ una problematica non indifferente. Bisogna dare piena attuazione alla normativa regionale. Ma prima di tutto, i vari organismi, Ente Parco, Provincia, debbono collaborare insieme o non si riuscirà mai a risolvere il problema che da troppo tempo attanaglia i cittadini ed il territorio” –conclude l’onorevole Donato Pica. 

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