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Emergenza cinghiali nel Cilento, interrogazione dell'on. Gambino

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"E' ormai divenuta insostenibile la problematica dell’eccessiva proliferazione e presenza dei cinghiali nel territorio compreso nel Parco Nazionale del Cilento che creano sempre più danni all’agricoltura ed ai patrimoni anche immobiliari in esso ricadenti". Inizia così l'interrogazione presentata al consiglio regionale dall'onorevole Alberico Gambino. "Tali specie animali - scrive- vanno salvaguardate ma sempre e comunque nell’ambito di un piano programmatico di interventi che tuteli la vita esistenziale e professionale delle comunità ivi residenti e consenta agli agricoltori di poter svolgere le proprie attività in completa sicurezza e serenità senza dover continuamente subire danni alle proprie colture ed al proprio patrimonio strumentale ed immobiliare".

"Negli ultimi tempi - aggiunge - il fenomeno dell’eccessiva proliferazione e presenza dei cinghiali in questi territori, ed i conseguenti danni che essi arrecano alle colture, all’ecosistema, ai territori ed anche alle vite umane, è diventato particolarmente preoccupante ed insostenibile e tale da richiedere urgenti interventi di mitigazione del rischio e di tutela delle comunità residenti e produttive; i danni causati da fauna selvatica, interessando centinaia di imprese agricole, stanno mettendo a rischio non solo l’esistenza di singole aziende che vedono il lavoro di mesi andare distrutto nel corso di una sola notte ma anche la sostenibilità di un modello di sviluppo quale è quello che si sta cercando di portare avanti nel Parco del Cilento; non può più essere procrastinato un urgente intervento di abbattimento e/o di cattura e contenimento dei cinghiali adulti in modo da alleviare, un minimo, i rischi quotidiani che si verificano ai danni di tutti; - per tale intervento urgente, e provvisorio, appare non procrastinabile un piano di intervento che impegni nelle attività descritte i selecontrollori di cui il Parco Nazionale del Cilento dispone, il personale del Corpo Forestale dello Stato e di ogni e altra istituzione deputata ad intervenire al fine di scongiurare e prevenire ogni ulteriore possibile rischio anche per la vita umana".

Di qui la richiesta di "approvazione di una Legge Regionale esaustiva che preveda, nell’ambito delle norme esistenti, un sistema organico di interventi diretti alla tutela, alla gestione ed al controllo della specie di fauna selvatica presenti sul territorio regionale, alla prevenzione ed al risarcimento dei danni, alla pianificazione delle attività faunistico venatorie", di adottare "un provvedimento legislativo, anche integrando l’impianto normativo regionale già esistente" che possa "rafforzare la capacità di intervento di tutti gli Enti preposti per quanto riguarda le modalità di accertamento e riconoscimento dei danni evitando la dilatazione dei tempi che non coincidono con quelli dell’impresa e/o attività danneggiata; fare della prevenzione; distinguere con chiarezza misure ordinarie da misure straordinarie, quasi di protezione civile, per agricoltori e cittadini; separare le attività di controllo dalle attività venatorie in quanto si tratta di interventi di contenimento, cattura ed abbattimenti che debbono essere coordinate dagli organi di polizia sotto il controllo prefettizio o su richiesta dei sindaci; revisionare i piani faunistici rivedendo, magari, la delimitazione territoriale con fasce di tollerabilità a seconda della destinazione d’uso e vocazione; prevedere adeguati indennizzi per i danni causati dagli animali selvatici stabilendo tempi certi e 100% dei costi ammissibili come autorizzato dall’Unione Europea; rendere disponibili strumenti di indennizzo alternativo come le assicurazioni utilizzando una quota della tassa di concessione per la caccia per coprire i danni da fauna selvatica".

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