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Dieta mediterranea: Tarallo-Pisani, è polemica

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"La dieta Mediterranea non è un'esclusiva di Pollica". A parlare è Giuseppe Tarallo, ex presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che interviene in merito alla polemica scatenata dal sindaco di Pollica, Stefano Pisani, a seguito della notizia che sarà la Sicilia a rappresentare la dieta mediterranea ad Expo2015.Tarallo ci va giù pensate e non risparmia dure accuse al primo cittadino cilentano: "L'unico merito di questo sindaco che spesso e volentieri sale in cattedra per mania di grandezza vantando meriti che non ha - scrive Tarallo riferendosi a Pisani - è quello di essere succeduto nella carica a un sindaco barbaramente trucidato e innalzato dai mass media ad icona di trasparenza e legalità e di tutela dell'ambiente in un comune sicuramente ben tenuto e a 5 vele ma in cui si continua ancora a costruire ed autorizzare cemento in posti e luoghi off limits come a Pioppi a pochi metri dal mare e dal torrente e dove è stato autorizzato un insediamento turistico-ricettivo nell'alveo del torrente stesso. Per non parlare di Acciaroli tanto blasonata - continua Tarallo - dove sulla costa non è rimasto granché libero dal cemento e le costruzioni sono sovrabbondanti tanto che d'estate, risibile esempio di turismo sostenibile, le macchine riempiono all'inverosimile tutti gli spazi vuoti del paese non interdetti al traffico, intasano e occupano anche la variante ex 267 rendendo difficile e pericolosa la circolazione. Quanto alla dieta mediterranea basta con questa autocelebrazione", avverte Tarallo. "Io ricordo bene quando le iniziative sulla dieta mediterranea erano quasi esclusivamente finanziate con contributi del parco e la stessa benemerenza ad Ancel Keys fu iniziativa del compianto Carmine Battipede con la collaborazione determinante di Parco e Provincia. E se si sono fatti lavori al Museo della dieta mediterranea essi sono stati fatti sempre grazie a parco e provincia mentre il Castello Capano è stato finanziato nel PIT Parco. Angelo Vassallo ha concluso l'iter del riconoscimento in qualità di Presidente della Comunità del Parco ma l'iter era iniziato anni prima quando l'Italia non era ancora tra i paesi proponenti e il Parco, sostituendosi a Regione e allo stesso governo nazionale distratto, grazie ai suoi forti rapporti internazionali con partner europei e non, e la sua autorevolezza, riusci a riagganciare la candidatura italiana e la cominciò a portare avanti nel disinteresse generale anche di chi oggi si veste di meriti non propri. Né l'UNESCO ha riconosciuto in capo a Pollica una particolare esclusiva e privativa né questo comune può ergersi a sacerdote ed unico fedele interprete di un bene comune come la dieta mediterranea". "Un pò di misura e modestia non guasterebbero - conclude Taralo - il ruolo di leadership si conquista non si eredita".

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