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I Briganti del Parco fanno tappa a Corleto Monforte

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Corleto Monforte. Sabato 22 alle h 17 I Briganti del Parco faranno tappa a Corleto per l’iniziativa relativa alla raccolta firme, atta alla convocazione straordinaria dell’assemblea dei sindaci nella quale discutere tre punti importanti: riperimetrazione dei confini dell’area del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, adozione misura per il problema della fauna selvatica, valorizzazione del Territorio. 

Una raccolta firme ad opera dei primi cittadini che fanno parte della Comunità del Parco. Basterebbe il 20% delle adesione per convocare l’assemblea. E’ questo il terzo appuntamento del Comitato promotore dell’iniziativa. Dopo Roscigno e Ottati, Corleto Monforte sarà il luogo in cui ci si incontrerà per discutere delle problematiche che attanagliano gli Alburni-Calore, rinvigorendo così l’iniziativa intrapresa alcuni anni fa. L’Amministrazione Sicilia propose ai propri concittadini un Questionario di gradimento del Parco. Tutti i corletani compilarono il questionario ed il risultato fu la richiesta della riperimetrazione dell’area. “ Ormai è sempre più crescente la protesta dei cittadini. Sono più di 20 anni che il Parco è stato istituito. Abbiamo vissuto solo vincoli ed abbandono. – dichiara Antonio Sicilia, sindaco di Corleto Monforte-  Di fronte a questa protesta dei cittadini, noi sindaci sentiamo il dovere di portare avanti  la loro voce, le loro esigenze e di far sentire il loro malessere alla Comunità del Parco. Un territorio per poter vivere ha bisogno di esser vissuto dall’uomo, ma l’Ente Parco, così come è stata istituita la norma delle istituzioni delle Aree Protette, non sta garantendo la presenza dell’uomo”. Le popolazioni degli Alburni e non solo sono costretti a subire, per l’incontrollato numero di cinghiali, le devastazioni di tutte le coltivazioni creando enormi disagi sia agli agricoltori che agli allevatori. Oltre alla distruzione delle colture, un grido d’allarme è rivolto sull’assenza di controllo sotto l’aspetto igienico sanitario che ha determinato un pericolo concreto della peste suina. Costantemente vengono avvistati branchi di cinghiali che presentano rogna, alopecia ed altre patologie. Il malcontento nasce, unitamente al problema cinghiali, dalla burocrazia che l’Ente Parco va ad aumentare sul territorio, la mancanza di programmazione e la negativa ricaduta occupazionale.

 

 

 

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