In un'intervista esclusiva all'emittente "Voce di Strada" e La Città, Antonio Barile, ex direttore tecnico di una delle ditte subappaltate dalla società Amalfitana gas, per la realizzazione dei lavori della condotta del metano tra Eboli e Agropoli parla di irregolarità nelle opere che porrebbero renderle poco sicure. "Le saldature, che sono in totale 3.300, sono state radiografate in numero minore rispetto al 10% previsto per legge. Quelle poche sono state effettuate direttamente nell’area di stoccaggio tubi – ha detto Barile a Voce di Strada – e non in opera. Il tubo radiografato doveva era spostato per essere poi posto in opera mettendo a rischio la stessa saldatura. Dopo la mia segnalazione, effettuata a fine maggio, è scattata la corsa alla saldatura. Allora mancavano effettivamente le saldature?"."Le distanze di sicurezza non sono state rispettate - tuona Basile a Vocedistrada - Basti pensare che ad Agropoli la condotta si trova posizionata vicino alla rete fognaria senza rispettare nessuna precauzione tecnica e, in tutti i comuni, in più punti la condotta passa a meno di 10 metri dalle abitazioni. Praticamente quella che si ostinano a definire bretella di collegamento Eboli – Agropoli non è altro che qualche tubo saldato e interrato". Accuse anche sulla cerimonia di inaugurazione della rete tenutasi ad Agropoli, quando la stessa non era stata ancora collaudata e sugli allacci, alcuni dei quali sarebbero stati venduti anche laddove il metano non dovrebbe essere fornito per motivi di sicurezza come ad Agropoli.