Cultura

Chesta è a terra mia.Cilento tra storia,letteratura,cultura e ambiente

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Si è svolto ieri presso il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università degli studi di Salerno un convegno sul Cilento, un dibattito a largo raggio che, tra rivisitazioni storiche, analisi su beni ambientali e culturali, su interventi concreti ed astratti da parte dei vari enti operanti sul territorio, ha ancora una volta esaltato le grandi contraddizioni di questa terra tanto ricca ma sempre troppo poco considerata rispetto a quello che ha da offrire. L’iniziativa è stata curata dal presidente dell’Associazione studentesca “Linguisticamente” Antonio Sansone che ha moderato i vari interventi dei relatori presenti. I lavori hanno avuto inizio con la Dott.ssa Maria Gabriella Natale - Presidente Associazione "Cilento mediterraneo"- esperta naturalista originaria di Centola che ha sottolineato le bellezze e le risorse ambientali del territorio soprattutto della costa e gli interventi che sono stati fatti su di essa, sulle iniziative e le attività che ne sono scaturite. Dopo l’importanza ambientale è stata approfondita la faccia storica del Cilento quella che è impressa nelle tracce che conserva in seno come i resti archeologici che ha presentato la Dott.ssa Mariatommasa Granese – Direttrice Parco Archeologico di Elea – Velia. Intervento interessante quello del Prof. Giuseppe Cilento - Consigliere d’Amministrazione - Cooperativa “Nuovo Cilento" di S.Mauro Cilento un esempio di concretezza che ha messo in risalto la forte potenzialità delle risorse territoriali e la poco consapevolezza e competenza degli interventi fattivi per sfruttarle. Si è concluso con la parte storico-letteraria con l’ intervento del Prof. Giuseppe Galzerano , Editore, che ha presentato il Cilento nel suo carattere più forte e combattivo, un escursus della storia della “libertà” di questa terra per mano dei numerosi rivoluzionari che l’hanno difesa. In chiusura è intervenuto il Prof Giuseppe Liuccio – Scrittore e Giornalista che tanto ha scritto dell’amore per la sua terra, delle sue ricchezze e delle sue miserie, luci ed ombre, partendo dalla sua prima pubblicazione che ha dato nome al convegno “Chesta è la terra mia”, una raccolta di poesie cilentane che, già rivisitata in più edizioni a cura dell’editore Galzerano, può definirsi il canzoniere dell’anima del Cilento a cui ha dato voce un figlio che ha tanto amato, vissuto e combattuto questa terra dipingendone i colori in tutte le sfumature. Tante le riflessioni suscitate dai vari interventi: tanto se ne è parlato e se ne parla, tante iniziative, tanti buoni propositi nel tempo ma cosa abbiamo sbagliato per essere ancora oggi spettatori di un continuo spopolamento, cosa non si è fatto, a cosa si è dato valore veramente, ma chi deve rappresentarci ed amministrare vuole veramente rappresentare questa terra oppure rappresenta esclusivamente se stesso, c’è una consapevolezza diffusa delle risorse ambientali, dei beni, della cultura che respiriamo?

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