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Caso Yele, i sindaci uniti: chiedono la proroga della società

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Vallo della Lucania. Dopo che l'assemblea dei soci della Yele in programma lo scorso 9 dicembre è andata deserta, sindaci, amministratori, rappresentanti dei Comuni e rappresentanti sindacali dei lavoratori del comparto rifiuti, hanno diffuso un comunicato congiunto nel quale si richiede la proroga della società. 

Varie le ragioni alla base della richiesta: "il CORISA, sia pure in regime transitorio - si legge nella nota - continua ad essere titolare della privativa dei servizi inerenti il ciclo della raccolta", inoltre "il regime introdotto dalla legge Regionale che prevede che il ciclo integrato dei rifiuti venga rimesso ai comuni associati in ATO su base provinciale, è ancora di la’ da trovare attuazione" e certamente non si concretizzerà entro il 31 dicembre.

In questo periodo, però, sottolineano gli amministratori locali, "occorre in ogni caso garantire l’espletamento dei servizi afferenti il ciclo della raccolta differenziata i quali hanno carattere pubblico essenziale e devono essere eseguiti anche per evitare problemi di igiene e sanità pubblica e occorre garantire la piena operatività della YELE s.p.a." che verrebbe meno in caso di una "messa in liquidazione della società con autorizzazione all’esercizio provvisorio, atteso che la messa in liquidazione indurrebbe le banche di riferimento a richiedere l’immediato rientro dalle esposizioni e eviterebbe di effettuare le anticipazioni che fino ad oggi hanno consentito il pagamento delle spettanze retributive e delle forniture".

Una situazione, quest'ultima, che causerebbe problemi sia per i servizi che per i livelli occupazionali dei lavoratori. Di qui i firmatari della nota propongono "di fare voti al Presidente della Regione Campania, al Presidente della Provincia di Salerno ed al Commissario del Corisa 4, per quanto di competenza di ciascuno, affinché, con provvedimenti immediati, si dia corso alla proroga della scadenza della Yele s.p.a., fino alla avvenuta definizione del nuovo modulo di gestione del ciclo integrato dei rifiuti secondo quanto disposto dalla legge regionale e comunque per un periodo non inferiore a dodici mesi".

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