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Capaccio, Gambino: il centro di Pazzano sia Ospedale di comunità

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“Il centro diurno di Pazzano nel Comune di Capaccio sia destinato ad Ospedale di comunità”. La richiesta è partita dal Consigliere Regionale Alberico Gambino che ha inviato una nota al Direttore Generale dell’Asl Salerno (per conoscenza anche ai Sindaci di Albanella, Capaccio, Giungano, Manforte Cilento e Trentinara).

Di seguito il testo della missiva:

Egregio Direttore Generale,

potenziare la rete degli Ospedali di comunità è un’esigenza inderogabile del territorio provinciale, considerato che essi consentono di affrontare in modo efficace il problema delle patologie cronico-degenerative ed il complesso di problematiche clinico assistenziali e gestionali collegate, ed un vantaggio per la stessa ASL in quanto consente di: ridurre i ricoveri impropri negli ospedali, contenere i costi degenza, operare con maggiore flessibilità assistenziale, coinvolgere maggiormente il medico di famiglia, promuovere una migliore cooperazione tra ospedale e territorio, rendere possibile la continuità assistenziale del medico di medicina generale e la presa in carico del paziente, assicurare la continuità assistenziale alle strutture ospedaliere all’atto della dimissione.

D’altra parte queste innovative strutture, fortemente prospettate nel Piano di riassetto della rete ospedaliera e territoriale di cui al Decreto 49/2010, ben si integrano con le comunità locali e ben rispondono alle esigenze prospettate dalla parte più debole della comunità amministrata.

Sulla scorta di tali considerazioni oggettive ritengo sia giusta e condivisibile la richiesta, proveniente dai Comuni di Albanella - Capaccio - Giungano – Monteforte Cilento e Trentinara e dalle comunità locali residenti, di destinare il centro diurno di Pazzano, di proprietà di codesta Asl e progettato come Residenza Sanitaria Assistita, ad Ospedale di Comunità.Tale destinazione, infatti, consentirebbe di dare una risposta efficace ed efficiente a quei problemi di salute che in particolari condizioni di fragilità sociale richiedono di essere assistiti in ambienti protetti che, per come oggi assicurati da strutture private, non sono economicamente e socialmente accessibili a tutti. Mi rendo conto che il finanziamento ottenuto da codesta ASL, che si vuole destinare per convertire il centro diurno di Pazzano in struttura per detenuti psichiatrici, ha una destinazione vincolata ma sono anche convinto che la logica che detta le strategie di razionalizzazione della rete sanitaria sul territorio non può, né deve, essere dettata dalla destinazione di un finanziamento che, evidentemente, nel caso in cui non possa essere riconvertito in altra e più specifica finalità può essere restituito ed utilizzato da chi, nel territorio regionale, ha l’effettiva esigenza e la possibilità di integrare la propria rete ospedaliera anche con tale tipologia particolare di ospedale.

Sono altrettanto convinto, avendo ascoltato le innumerevoli ragioni ostative alla scelta di codesta ASL per come riferita al Centro diurno di Pazzano, che non è interesse di nessuno, e men che mai di codesta ASL, attuare decisioni, che pur legittime, contrastano radicalmente con la volontà popolare espressa dal territorio in cui le decisioni autonome dovrebbero radicarsi. Per tutte le ragioni esposte Le chiedo di sospendere temporaneamente l’attuazione del progetto in atto, relativamente al Centro diurno di Pazzano, e di fissare un incontro operativo con i Sindaci dei comuni interessati al fine di individuare – in concertazione – la soluzione più logica e più utile ad unificare e rendere concrete le esigenze dell’ASL e del territorio.”

Inoltre il Consigliere Gambino ha chiesto all’Azienda Sanitaria Locale di istituire un numero gratuito per effettuare prenotazioni al Call Center Unico.

“I cittadini che utilizzano il call center unico per le prenotazioni- si legge nella nota inviata al Manager dell’Asl Antonio Squillante- sono costretti a sostenere un costo per spese telefoniche spesso anche abbastanza rilevante considerato che per una compiuta operazione di prenotazione devono procedere non solo alla registrazione dei dati anagrafici e residenziali ma anche indicare il codice a barre della richiesta e l’eventuale esenzione.

Questo costo è particolarmente gravoso per quella grande fascia di utenti, soprattutto anziani e che godono di esenzione ticket, che vivono già una difficile situazione economica derivante dal percepire, non sempre, la pensione INPS al minimo sociale.

Le chiedo, quindi, di valutare la possibilità di venire incontro a queste oggettive e condivise esigenze adottando ogni soluzione possibile capace di eliminare questo costo, magari istituendo un numero verde gratuito ovvero individuando altre soluzioni similari e compatibili anche con le difficoltà di movimento che caratterizza queste fasce di utenza.”

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