Cronaca

Camerota: lavori in area protetta, denunciate due persone

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Camerota. Sono stati denunciati dal Corpo Forestale dello Stato, B.B. e C.M., responsabili di aver eseguito lavori abusivi di movimento terra e soppressione di macchia mediterranea in agro di Camerota alla località “Malaspina-S.Iconio” (nelle foto). Gli abusi a danno dell’ambiente, sono stati perpetrati all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, in zona sottoposta a vincolo idrogeologico, per i quali era necessario acquisire le preventive autorizzazioni degli Enti competenti. Gli uomini del Comando Stazione Forestale di San Giovanni a Piro, dipendente dal CTA di Vallo della Lucania diretto dal vqa Fernando Sileo, durante un servizio di controllo del territorio, transitando per la località “Malaspina-S.Iconio” del comune di Camerota, udivano rumori di mezzi meccanici in attività. Da un’attenta ricognizione dei luoghi, all’interno di una vasta area, riscontravano lavori di movimento terra con rimozione di pietre, rocce affioranti e vegetazione boschiva costituita da essenze tipiche della macchia mediterranea. Esse sono le specie che costituiscono il quadro tipico dei paesaggi nostrani e ricoprono un ruolo importante dal punto di vista ecologico. Inoltre eliminare la macchia mediterranea, significa privare il territorio di una difesa fondamentale contro le frane e le alluvioni. Dalle attività di indagini condotte per contrastare l’ennesimo tentativo di cementificazione è stato provato attraverso la consultazione delle Banche Dati del Corpo Forestale dello Stato che rispetto alla situazione originaria erano state apportate rilevanti modifiche, il tutto in assenza di titoli autorizzativi. Accertato gli abusi, gli uomini del Corpo Forestale, ponevano sotto sequestro l’area di circa mq. 10.000 e due mezzi meccanici, deferendo alla competente Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania, i due trasgressori in qualità di committente-proprietario e in qualità di esecutore materiale, i quali, oltre al pagamento delle sanzioni amministrative elevate, dovranno rispondere per il reato di danneggiamento del patrimonio naturale e di distruzione di bellezze naturali di zona soggetta a speciale protezione.

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