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Ancora polemiche sulle cupole geodetiche di Paestum

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Capaccio Paestum. Continuano le polemiche per l'installazione delle cupole nell'area archeologica di Paestum. Dopo i dibattiti politici, questa volta ad insorgere è il Comitato 15 giugno secondo cui le strutture rappresenterebbero danno per il territorio e il suo patrimonio, ma soprattutto sarebbero abusive. “Infatti – spiegano dal comitato - non v'è traccia di provvedimenti che approvino il progetto dell’opera. Nei documenti amministrativi del comune non vengono mai richiamate le autorizzazioni paesaggistica e archeologica, né si fa mai rifermento alla Commissione Locale per il Paesaggio.

 E' un'opera in contrasto col PRG, eretta su un'area che non è di proprietà del Comune di Capaccio”.

Polemiche anche sui costi necessari dell'opera, calcolati in un milione di euro. “Si tratta di un intervento devastante - denunciano - E’ un’operazione portata avanti in maniera cinica e ostinata, che mette dissennatamente a repentaglio la conservazione e l’immagine di un sito unico al mondo, classificato di altissimo valore culturale, soggetto a elevato rischio di degrado, patrimonio dell'UNESCO”. “La Soprintendenza – si domandano dal comitato 15 giugno - è al corrente dell'esistenza di una legge speciale (220/57) che, unica nel suo genere, vieta costruzioni di qualunque fatta nel Parco Archeologico? Si tratta solo di ignoranza normativa? Perché tolleriamo questo scempio?"

Di qui la richiesta di revocare l'incarico al soprintendente e la rimozione delle cupole.

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