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Ancora erba alta nell'Area Archeologica di Elea - Velia

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Area Archeologica di Elea-Velia. “L’estate sta finendo” cantavano i Righeira, “ma i problemi restano” si potrebbe aggiungere. Nell’Area Archeologica di Velia, nel comune di Ascea, le problematiche che hanno contrassegnato l’estate, legate all’erba alta e alla poca manutenzione, continuano. 

Dopo il crollo del muro del marzo scorso e la stagione turistica all’insegna del rischio chiusura, fortunatamente non verificatosi, ad oggi la situazione non è migliorata ma, se possibile, peggiorata.  La chiusura era stata paventata perché secondo alcuni tecnici del Ministero dei Beni Culturali, dall’erba troppo alta dell’area sarebbe potuto scaturire un incendio mettendo in pericolo i visitatori, il cui numero sale in modo esponenziale nella stagione estiva. Grazie all’intervento dell’amministrazione comunale, guidata da Pietro D’Angiolillo, sono stati stanziati dei fondi per pagare del personale che si è occupato durante l’estate di mantenere pulita la zona. Proprio il primo cittadino di Ascea fa sapere che a breve sarà stilato un protocollo d’intesa tra la Soprintendenza e i comuni, finalizzato esclusivamente alla pulizia dell’area e chiede anche l’intervento della Comunità Montana e dell’Ente Parco. Negli ultimi tempi ad occuparsi della rimozione di erbacce e rovi, a titolo gratutito, era un allevatore locale che utilizzava il materiale come foraggio per i suoi animali; l’assurdità è che l’allevatore si è vista recapitare a casa una missiva della Soprintendenza, in cui il mittente chiedeva che l’uomo pagasse l’erba che toglieva dall’Area Archeologica. Ovviamente l’uomo ha rifiutato e da allora l’erba cresce rigogliosa. Le assurdità non finiscono qui: nell’Area è presente un albero enorme che potrebbe crollare, costituendo un pericolo per visitatori e addetti ai lavori, ma non po’ essere tagliato: serve una gara d’appalto. Una gara d’appalto per tagliare un albero che sta per crollare. Mentre le istituzioni competenti perdono tempo a chiedere il pagamento dell’erba e a pensare alle gare d’appalto per tagliare un albero, molte meraviglie attendono di essere riportate alla luce, come la villa di Cicerone che ad Elea passava le vacanze. Una campagna di scavi che porterebbe enormi benefici a tutti, sia dal punto di vista culturale che economico: molti giovani laureandi o laureati in archeologia, nonché esperti del settore, potrebbero partecipare agli scavi, le attività commerciali avrebbero un ritorno economico, si avrebbe nuovo materiale da studiare e una pubblicità per attirare nuovi visitatori. Ma ci sono cose più importanti: la gara d’appalto per tagliare un albero, per esempio.

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