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Alluvione di Capaccio, si fa la conta dei danni

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Domani vertice in Prefettura

Capaccio Paestum. Sta tornando lentamente alla normalità la situazione in città dopo l'alluvione che ha colpito la piana del Sele tra venerdì e sabato. Nella giornata di ieri la pioggia ha concesso una tregua, per questo si stanno accelerando le operazioni di pulizia delle abitazioni e delle aziende e sono iniziati i lavori di messa in sicurezza degli argini del fiume. I tecnici del comune di Capaccio Paestum, insieme al Genio Civile, hanno redatto in tempi record un progetto per la messa in sicurezza immediatamente finanziato dalla Regione Campania per circa centomila euro. Intanto la Prefettura di Salerno, su richiesta del primo cittadino, Italo Voza, ha convocato per domani alle 9.30 una conferenza di servizi alla quale prenderanno parte anche il Genio Civile, l'ente Riserva Sele-Tanagro, i consorzi di bonifica destra e sinistra Sele e l'autorità di bacino. «L'obiettivo dell'incontro - spiega il sindaco capaccese - è di porre in essere le autorizzazioni necessarie per il progetto di manutenzione dell'alveo e degli argini che non si esegue da circa un decennio». "E' inoltre necessario - aggiunge - ottenere un finanziamento di circa quindici milioni di euro per il progetto definitivo di messa in sicurezza degli argini già presentato dal Consorzio di Bonifica ma bocciato dalla Regione. Ora il comune ha fatto suo il progetto candidandolo nuovamente a finanziamenti». Oltre ai lavori di messa in sicurezza continua anche la conta dei danni. I problemi maggiori li hanno registrati gli agricoltori: 1240 ettari di campi sono finiti sott'acqua. Distrutte colture d'alto pregio di rucola, melanzane, radicchio, basilico, carciofi, scarola e insalata. Fortunatamente non ci sono stati grandi problemi per gli allevatori. Tutti gli animali sono stati messi in salvo. Danni, invece, al patrimonio storico-archeologico. Nuovamente allagato il museo Narrante di Hera Argiva. E' la terza volta che capita. La prima fu a seguito dell’alluvione del 2010 e costrinse il comune a chiudere la struttura che venne riaperta soltanto nel novembre del 2013. Due mesi dopo una nuova ondata di maltempo creò ulteriori problemi costringendo e il museo dovette richiudere. Adesso l'acqua ha nuovamente invaso i locali danneggiandoli ulteriormente.

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