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Alluvione a Capaccio, oggi incontro in Prefettura

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Capaccio Paestum. Sono oltre milleduecento gli ettari di superficie allagati dai dieci milioni di metri cubi d'acqua fuoriusciti dal fiume Sele. Questi i numeri definitivi dell'alluvione che ha colpito le località Gromola, Ponte Barizzo, Foce Sele e Laura di Capaccio Paestum. A quattro giorni dal tragico evento, genio civile e personale del comune sono ancora al lavoro per rimuovere il fango da aziende, villaggi turistici e abitazioni, ma soprattutto per mettere in sicurezza il fiume. 

Un primo finanziamento di circa centomila euro è già stato stanziato dalla Giunta Regionale per sistemare gli argini in località Brecciale, il principale punto in cui era avvenuta l'esondazione. Durante le ricognizioni effettuate nella mattinata di ieri, però, è stato individuato anche un altro punto di rottura, in località Voltata del Forno. Per questo la Regione Campania ha dovuto investire altri fondi (circa quarantamila euro) per un'ulteriore opera di risanamento.

L'assessore regionale alla protezione civile, Edoardo Cosenza, però, ora chiede aiuto al Governo affinché «alla sistemazione dell'area di foce Sele e di località Ponte Barizzo venga assegnato carattere di urgenza». Il progetto completo di manutenzione e pulizia degli argini e dell'alveo ha un costo stimato di circa quindici milioni di euro, cifra che il sindaco capaccese, Italo Voza, chiederà agli organi preposti oggi a Salerno, durante la conferenza di servizi convocata in Prefettura. «L'opera - spiega il primo cittadino - si rende necessaria poiché sono circa dieci anni che non si provvede ad una completa pulizia del Sele».

All'incontro saranno presenti anche i rappresentanti della Regione Campania e della Protezione Civile. Potrebbe essere quindi l'occasione per un primo faccia a faccia chiarificatore tra Voza e l'assessore Cosenza, dopo le polemiche che si erano innescate tra i due all'indomani dell'alluvione, quando il sindaco di Capaccio Paestum non aveva esitato ad addossare tutte le colpe del disastro alla Regione Campania e al Genio Civile, colpevoli, a suo dire, di non aver proceduto a mettere in sicurezza il Sele nonostante le sollecitazioni. Accuse, queste, rispedite però al mittente dall'assessore regionale e dal suo entourage. Intanto a Capaccio Paestum sono ore frenetiche: si lavora per far tornare tutto quanto prima alla normalità. Al fianco di operai, tecnici e funzionari di comune e regione c'è un piccolo esercito di oltre cento volontari che sta spalando via acqua e fango. All'opera anche gli immigrati ospitati dal villaggio El Pueblo, al lavoro per ripulire il museo narrante di Hera Argiva, sommerso da oltre un metro e mezzo d'acqua.

La paura è che la situazione possa nuovamente degenerare. La Protezione civile, infatti, ha emesso un nuovo avviso di criticità meteorologica per la giornata di oggi. «La nuova ondata di maltempo sarà meno intensa di quella dello scorso week end, ma occorre comunque prudenza», avvertono gli esperti.

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