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Alluvione a Capaccio: botta e risposta sulle responsabilità

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Duro scontro Voza - Cosenza

Capaccio Paestum. «La responsabilità degli allagamenti va individuata nella regione Campania, nel comportamento omissivo e burocratico del Genio Civile, nei soliti signori del "no" che impediscono ogni intervento sugli argini e per la manutenzione dell’alveo fluviale». Il primo cittadino capaccese, Italo Voza, dopo l'alluvione che ha colpito il suo comune non fa giri di parole per imputare le responsabilità dell'accaduto alla Regione Campania e al Genio Civile. «Sono i massimi responsabili di questa ennesima tragedia - dice Voza - chi ha competenza e responsabilità diretta non ha fatto niente, ci hanno lasciati soli con i nostri volontari della Protezione Civile, liberi cittadini, le Guardie Ecozoofile, il parroco di Gromola, la Croce Rosse, un nucleo di Vigili del Fuoco e tutti quelli che, amici e parenti dei cittadini colpiti, si sono prodigati per tutta la notte nel mettere in sicurezza le persone». Immediata la replica da Palazzo Santa Lucia. A parlare è l'assessore alla protezione civile, Edoardo Cosenza, che ha rispedito al mittente le accuse. «Il Comune di Capaccio - ha detto - avrebbe potuto evitare che le alluvioni si ripetessero presentando progetti per la difesa dal rischio idraulico nell'ambito delle misure di accelerazione della spesa, cosa che, invece, non ha fatto». Stizzita la controreplica di Voza: «Quello che dice l'assessore Cosenza è una sciocchezza, sta fecendo a scarica barile», ha detto il primo cittadino capaccese. «Il comune non era l'autorità competente a presentare il progetto. Sul Sele sono responsabili il genio civile e la Regione. Inoltre - conclude - un progetto per la messa in sicurezza degli argini era stato presentato dal Consorzio di Bonifica Sinistra Sele ma è stato bocciato».

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