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Agropoli: nuove polemiche sul parcheggio nel fossato del castello

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Agropoli. Continua a far discutere la vicenda del parcheggio realizzato nel fossato del castello angioino aragonese. Partiti, associazioni, ma anche singoli cittadini evidenziano il danno storico, culturale ed ambientale che l'opera potrebbe arrecare al patrimonio della Città. Nell'area di proprietà del Ministero dei Beni e delle attività Culturali, infatti, sono presenti un Villaggio Greco del VII sec a. C. ed un Villaggio Protostorico del XI-X sec a. C. 

La loro esistenza è stata dimostrata da alcuni scavi eseguiti negli anni '80 dalla Soprintendenza di Salerno, che hanno riportato alla luce numerosi reperti storici, attualmente custoditi nel Museo di Paestum. La realizzazione del parcheggio, quindi, rischia di rovinare e compromettere definitivamente un sito archeologico che potrebbe testimoniare, un'importante fase della storia di Agropoli e restituire reperti di inestimabile valore, che arricchirebbero il patrimonio della Città, con risvolti positivi sotto il profilo turistico.

Ma il villaggio sepolto nei pressi del castello, non è l'unico che potrebbe subire dei danni a causa della realizzazione del parcheggio e del traffico veicolare. Nell'area, infatti sono presenti numerosi Ulivi Secolari e sarebbe un grosso danno ambientale se gli stessi fossero abbattuti o comunque danneggiati. “Si presuppone che il sito Archeologico-Ambientale, quantomeno, fosse stato protetto con un'adeguata recinzione, in attesa della sua valorizzazione”, denunciano cittadini ed associazioni. Invece, inspiegabilmente, l'area Archeologica è abbandonata, preda di centinaia di auto in transito o parcheggiate sotto gli alberi. 

La realizzazione del parcheggio, inoltre, ha dato la possibilità ai privati di aprire dei cancelli, che dalle rispettive proprietà affacciano sul fossato, con il rischio che con il tempo, l'area diventi sempre più frequentata e venga rovinato irreparabilmente l'area Archeologica ed Ambientale. Il traffico, infatti, aumenta a dismisura nonostante il sito, in area ZTL, possa essere raggiunto soltanto dai residenti muniti di regolare permesso, ma di fatto ciò spesso non avviene.

Di qui l'invito di associazioni, partiti e cittadini ad intervenire per proteggere e cautelare uno degli ultimi siti Archeologici-Ambientali di Agropoli ed investire affinché lo stesso venga preservato e valorizzato.

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