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Agropoli, lavori al Lido Azzurro: l'allarme del professore Ortolani

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"Previsioni preoccupanti sugli effetti della barriera"

Agropoli. "Problematiche ambientali e socio-economiche connesse alla realizzazione degli interventi di difesa dall’erosione della costa e dell’abitato del Lido Azzurro". Questa il tema di un incontro tenutosi in settimana presso il dopo lavoro ferroviario di Agropoli alla presenza di Franco Ortolani, docente dell'Università Federico II di Napoli. Durante il dibattito il docente ha messo in evidenza alcune criticità dei lavori in corso nel centro cilentano. "La realizzazione degli interventi definiti di difesa dall'erosione della costa - sottolinea Ortolani - modificherà sostanzialmente l'impatto del moto ondoso sulla costa nella zona compresa tra il Fiume Testene ed il Lido Azzurro e conseguentemente le correnti lungo costa ed il trasporto dei sedimenti". 

"La struttura in corso di realizzazione - evidenzia - ricalca quella del porto progettato dal Comune di Agropoli e si intuisce che il passo successivo sarà quello di trasformare l'opera di difesa dall'erosione in una definitiva struttura portuale comprendente anche il dragaggio dei fondali modificando ulteriormente l'assetto della morfologia costiera sommersa. Attenendoci strettamente all'opera in corso di esecuzione si pone il problema: essa determinerà un nuovo assetto migliorativo o peggiorativo rispetto all'assetto attuale? La risposta a tale quesito è di fondamentale importanza poichè l'area in esame riveste un ruolo strategico per l'asserto socio-economico della città. Dagli elaborati progettuali si evince che non è stata adeguatamente valutata l'incidenza delle opere in corso di realizzazione sulle modificazioni morfologiche della costa interessata dalla balneazione. Si è proceduto ad elaborare una valutazione preliminare ma significativa dell'impatto previsto".

"La figura 1 (due immagini in alto) illustra - spiega il professore Ortolani - gli impatti classici determinati da un'opera costiera emersa, come si possono vedere sui testi di idraulica marina. Le immagini in basso evidenziano l'effetto della diffrazione del moto ondoso, in alcuni esempi significativi, e la conseguente modificazione delle correnti e del trasporto dei sedimenti tra le barriere e la costa. Come si vede il varco tra le barriere consente il transito delle onde che subiscono una significativa diffrazione con conseguente erosione nella zona di impatto frontale delle onde e trasporto divergente dei sedimenti".

"Nella figura 2 (immagine a sinistra) - continua Ortolani - è illustrato l'impatto attuale del moto ondoso proveniente da nord ovest sulla zona costiera in esame, la conseguente zona di erosione ed il trasporto lungo costa divergente. L'immagine a destra rappresenta la planimetria del progetto esecutivo sulla quale sono state previste le modificazioni indotte dalle opere. Come si vede la zona di erosione prevista si sposterà verso il Lido Azzurro dove attualmente avviene sedimentazione. Nelle aree protette dalle barriere si determinerà accumulo di sedimenti sabbiosi e limosi e probabilmente delle "alghe morte" trasportate dalle correnti costiere esterne alle opere".

"Nella figura 3 (immagine a sinistra) - spiega ancora Ortolani - è riportata la stessa immagine di figura 2; l'immagine a destra è stata costruita sovrapponendo in trasparenza sulla immagine di destra (assetto attuale) la mappa del progetto esecutivo delle opere con la previsione delle modificazioni ambientali nell'ambito della zona costiera che risulterà "protetta"! dalle barriere in corso di realizzazione".

"E' evidente - dice quindi il professore della Federico II - che la zona contro la quale impatteranno frontalmente le onde diffratte risulterà spostata, dalla posizione attuale, verso il Lido Azzurro dove si concentrerà l'azione erosiva. Le correnti indotte causeranno trasporto dei sedimenti verso ovest e verso ovest e nordovest e verso nord est (verso il Fiume Solofrone all'interno della zona maggiormente protetta nella quale dovrebbe sorgere il futuro porto)".

"Le previsioni sono preoccupanti - ammette Ortolani - in quanto la zona prevalentemente interessata dall'erosione potrebbe essere proprio quella dove attualmente esiste la spiaggia più ampia del Lido Azzurro. Si fa presente che una volta costruite le barriere, in seguito anche ad una sola e vigorosa mareggiata da nordovest, l'attività erosiva può causare una repentina variazione della morfologia attuale della spiaggia con probabili serie ricadute sulle attività balneari e sull'economia turistico balneare locale".

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