Attualita'

Agropoli, la denuncia: immigrati discriminati dalla Caritas

notizie

Una lettera-denuncia inviata da parte degli immigrati agropolesi per segnalare una spiacevole situazione accaduta presso uno dei gruppi Caritas del centro cilentano. La Caritas, com'è noto, è un'organizzazione pastorale che ha lo scopo di aiutare le persone «bisognose», selezionate in considerazione dell’ISEE.

"Non sempre, però, ciò accade", denunciano gli immigrati di Agropoli, che aggiungono: "Negli ultimi tempi sempre più persone bussano alle porte della Caritas senza una documentazione sui propri redditi, perché nonostante le cifre indicate nell’ISEE non riescono ad arrivare a fine mese e a comprare i viveri di prima necessità ai loro figli. L’aiuto viene concesso anche senza una documentazione, magari perché si conosce la situazione della persona o perché avanzano i viveri, d’altronde non potrebbe essere altrimenti dal momento in cui il principio su cui si fonda la Caritas è quello della solidarietà".

Ma la distribuzione non sempre avviene equamente secondo quanto denunciano gli immigrati riferendosi ad un fatto avvenuto lo scorso 11 novembre presso uno dei gruppi Caritas di Agropoli. "Le persone davanti alla porta della Caritas erano in molte: italiani e immigrati. Alle persone di nazionalità italiana è stata concessa la cosiddetta «busta con i viveri di prima necessità», mentre alle persone immigrate, munite di documentazione è stato detto «Agli stranieri NO» quando questi hanno cercato di capire quale fosse il motivo di tale decisione gli è stato risposto che «La legge dice così, meglio, così ve ne andate prima». 
Partendo dal fatto che la parola «straniero» nasconde dietro a sé una connotazione negativa e spregiativa e dovrebbe essere usata soltanto per coloro che sono turisti o comunque per popolazioni nemiche e non per persone regolarmente residenti in Italia  che pagano le tasse, le bollette, l’affitto  e rispettano le regole. 
Viviamo nel ventunesimo secolo, non all’epoca delle guerre dove le popolazioni venivano considerate stranieri. Le persone immigrate e regolarmente residenti hanno secondo la legge gli stessi diritti che possiede un italiano. Certo, non hanno il diritto di voto a livello nazionale, perché risultano cittadini del proprio Paese, ma hanno il diritto di essere riconosciuti e tutelati nel territorio italiano". 

"Tutto ciò - si legge nella lettera - non è stato visto di buon occhio da tutti gli immigrati che erano sul luogo e che non hanno intenzione di rimanere in silenzio perché non si spiegano perché quando bisogna pagare le tasse hanno tutti gli stessi diritti e doveri e quando si ha bisogno di un aiuto vengono fatte le differenze. 
Si tratta per caso di un atto di discriminazione?".

Top
Condividi su Facebook
Condividi su Twitter
Condividi su Whatsapp
Condividi su Linkedin