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Agropoli, il terzo posto non vale niente?

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EDITORIALE SPORTIVO - Luci e ombre sull'Agropoli di Rigoli forse troppo criticata parimenti con la società. I delfini si avviano ad un altro terzo posto, ma per molti serve a poco...

La sconfitta di Torrecuso ha nuovamente gettato malumore sulla piazza di Agropoli che difficilmente digerisce le cattive prestazioni della tanto amata squadra della città. A Torrecuso si è vista un’Agropoli troppo ingenua che ha regalato tutto il primo tempo agli avversari, nonostante Canotto abbia sprecato la chance del pareggio. Il secondo tempo invece è stato di tutto orgoglio ma forse troppo poco per meritarsi il pareggio. 

Prima di parlare di Rigoli, e di fare un bilancio da quando è ad Agropoli, bisogna parlare della società che tanto viene criticata ma di fatto ha fatto tornare il vero calcio nella capitale del Cilento. In questi quattro anni i tifosi agropolesi hanno visto, durante la gestione Cerruti – Magna, una promozione in D (dopo più di quindici anni), una salvezza ai playout, un terzo posto con semifinale playoff e l’attuale terzo posto, mica male!

Chi scrive, e mi scuso per la parentesi personale, ha conosciuto il presidente Domenico Cerruti un pomeriggio di maggio a San Valentino Torio dove l’Agropoli avrebbe perso di lì a poco il playout per rimanere in Eccellenza, forse il punto più basso della storia dell’Agropoli. Immaginare dopo quel pomeriggio che ha distanza di così poco tempo ci saremmo ritrovati a giocare al “San Filippo” di Messina, al “San Vito” di Cosenza, al “Giraud” di Torre era pressappoco utopia. Ovviamente non è oro tutto ciò che luccica, gli errori però li fanno tutti ci mancherebbe. Il primo anno ci fu una gestione disastrosa con Nastri in panchina e soprattutto la società si fece scappare una risorsa come quella di Manfredini, solo Dellisanti nella seconda parte di stagione riuscì a salvare una squadra che forse non aveva neanche i mezzi per farlo. Miracoli dello sport! Cosa dire degli ultimi due invece? Dall’esterno sono due ottimi campionati di vertice, lo dice la classifica. Certo è però che è stato buttato tanto fumo negli occhi dei tifosi e degli sportivi con tanti reclami di Lega Pro alla portata dei delfini, come se questa squadra non avesse avversari. Il tifoso giustamente sogna, la domenica vuole vincere e va (quando gli pare a lui) allo stadio per vedere vittorie e bel gioco. Se però quest’Agropoli non vince i campionati neanche si può alzare un polverone, due terzi posti consecutivi sono risultati straordinari, l’Agropoli non è mica la Salernitana (cito per vicinanza), squadra di categoria che non potrebbe permettersi il lusso di mancare per due volte il salto tra i “Pro”?

Dicevamo di Rigoli, 34 punti da quando è ad Agropoli, cinque in meno dell’Akragas (39) e ben quattro in più del Torrecuso (30). La società dunque può definirsi soddisfatta del tecnico per quello fatto, almeno sul campo. I risultati inoltre vanno pienamente a braccetto con quanto dichiarato ripetutamente dal tecnico siciliano, ovvero che l’Akragas è la squadra più forte e alla lunga lo dimostrerà.

Alla fine quest’Agropoli quasi certamente andrà a giocarsi i playoff, bissando il risultato della passata stagione. Fare dei bilanci è ad ogni modo prematuro, ci sono ancora tante partite da giocare e nulla è deciso. Vedremo alla fine, il terzo posto non è da buttare tantomeno da criticare aspramente… 

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