Cronaca

Agropoli: addio commosso a Paolo Serra. In migliaia ai suoi funerali

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Una folla commossa ha salutato nel suo ultimo viaggio terreno Paolo Serra, politico, editore, imprenditore e professore agropolese. Il feretro ha lasciato la sua abitazione di via Petrarca intorno alle 10 di questa mattina, tra gli applausi delle centinaia di persone accorse. Quindi, tra due ali di folla, si è diretto verso la chiesa della Madonna delle Grazie. Una piccola sosta è stata fatta nei pressi di piazza Vittorio Veneto dove la bara è stata rivolta a quell'isola pedonale che lui aveva progettato e voluto fortemente, immaginandola fondamentale per lo sviluppo della città.

Il corteo funebre è poi arrivato in una chiesa gremita in ogni ordine di posto. Migliaia le persone presenti, molte delle quali costrette ad assistere dall'esterno alla funzione.

C'erano gli amici di Paolo, colleghi, rappresentanti delle istituzioni e soprattutto tanti comuni cittadini che commossi hanno voluto porgergli l'ultimo saluto con i curoi pieni di dolore. Anche il cielo, dall'aspetto plumbeo per gran parte della mattinata, sembrava volesse aderire al lutto cittadino indetto dal sindaco di Agropoli Franco Alfieri e che ha visto le bandiere esposte a mezz'asta a palazzo di città e gran parte delle saracinesche dei negozi chiuse o parzialmente abbassate.

La messa, officiata dai parroci delle parrocchie agropolesi, è durata quasi due ore. Commevente l'omelia di don Bruno Lancuba che ha voluto ricordare l'ultimo colloquio con Paolo Serra, in occasione della festività della Madonna delle Grazie quando l'ex sindaco espresse il desiderio di vedere la Madonna: "Mi chiese di vedere Maria e l'11 agosto abbiamo rivolto l'immagine della statua verso la sua finestra", ha detto Don Bruno. "Mi piace pensare - ha aggiunto - che questa volontà sia stata reciproca. Sono sicuro che adesso il suo desiderio sia diventato realtà: qui lascia la sua famiglia terrena, in cielo trova quella celeste".

Grandi emozioni si sono vissute nelle fasi finali del rito, quando la parola è stata lasciata a chi meglio lo conosceva: "Paolo era una persona intelligente - ha detto Alfonso Andria - le sue intiuzioni hanno anticipato quanto poi avvenuto nel medio periodo. E' stato sempre aperto, disponibile, pronto ad aiutare chi viveva situazioni di disagio. E' stato un grande punto di riferimento per la crescita politica e culturale del territorio - ha aggiunto - la sua intraprendenza si manifestava in ogni settore ed ogni sua enunciazione non rimaneva teorica ma veniva messa in pratica. La sua abilità si è dimostrata con la fondazione della scuola, dell'emittente televisiva e anche nella politica. Paolo ha sempre agito con passione e per molti era una fonte d'ispirazione". Andria ha quindi tracciato un resoconto dell'attività politica di Paolo Serra, da quando si candidò e venne eletto per la prima volta a consigliere comunale nel 1980 all'ultima campagna elettorale per le elezioni provinciali. Le conclusioni dell'ex senatore sono state affidate ad una citazione di Sant'Agostino: "Non piangete la mia assenza, sentitemi vicino e parlatemi ancora. Io vi amerò dal cielo come vi ho amati sulla terra"; quindi ha terminato l'intervento rivolgendosi all'amico: "Ciao Paolo, figlio di questa terra, galantuomo della politica".

Commoventi anche gli interventi della professoressa Rizzo, che nel tracciare il ritratto di Paolo Serra lo ha definito "un uomo colto, amico di tutti, sempre disponibile e cortese" e dei familiari che lo hanno indicato come "un faro, pronto a guidarli anche dal cielo".
"Grazie - ha detto una nipote - perché ci hai insegnato che i sogni possono essere realizzati. Immaginavi una città da amare ed oggi quel sogno è stato realizzato e quella piazza (piazza Vittorio Veneto ndr) oggi parla di te. Le persone vi che passerannosi ricorderanno di te e di Agropoli come di una città d'amare".

Al termine della funzione il feretro di Paolo Serra, accompagnato dallo stendardo del comune listato a lutto e dai vigili urbani in alta uniforme, è uscito dalla chiesa tra gli applausi sinceri della folla, quindi il corteo funebre si è diretto al cimitero per la sepoltura.

Con lui la città ha perso un pezzo della sua storia ma Paolo Serra, "il professore", resterà sempre nella memoria e nel cuore di chi lo ha conosciuto.

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