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Agropoli, Alfieri apre ufficialmente la campagna elettorale

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AGROPOLI. «Sarebbe un peccato se un grande calciatore, uno in grado di risolvere le partite, restasse in panchina soltanto perché un giorno dovrà subire un processo da parte un tribunale sportivo». Dopo Vincenzo De Luca, che aveva scomodato addirittura Diego Armando Maradona, anche il sindaco di Agropoli Franco Alfieri ha utilizzato un paragone calcistico per definire la sua posizione in vista della candidatura al consiglio regionale e spegnere le polemiche avanzate da coloro che vedono nei procedimenti giudiziari a suo carico un impedimento per la corsa a Palazzo Santa Lucia. L'occasione per rispondere alle accuse degli ultimi giorni, è stata l'inaugurazione del suo quartier generale per le prossime consultazioni, evento che ha anche dato ufficialmente il via alla campagna elettorale. «Non sarò candidato in un listino né sarò nominato - ha esordito Alfieri – scendo in campo al fianco di Vincenzo De Luca, una persona che ha saputo trasformare e dare un volto nuovo ad una città come Salerno e con lui vogliamo rimuovere i disastri che la giunta Caldoro ha creato in questi cinque anni». Il sindaco agropolese, davanti ad un nutrito gruppo di sostenitori, provenienti da tutta la Provincia, ha parlato a trecentosessanta gradi della situazione politica della Campania, delle prossime elezioni e soprattutto delle recenti polemiche sulla legge Severino. «Sarebbe ora che i procedimenti li facciano esclusivamente i tribunali e che si finisca di far processi sui giornali», ha detto il l'amministratore cilentano. «E' necessario assecondare un principio costituzionale che abbiamo impiegato secoli per ottenere, quello della presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio e la legge Severino lascia grossi dubbi sulla legittimità poiché contrasta proprio con questi dettami costituzionali». In riferimento al suo coinvolgimento nell'inchiesta Due Torri, invece, Alfieri ha evidenziato che «Chi fa polemiche vuole fare demagogia e strumentalizzare un processo penale». «Sulla scheda - ha detto - i cittadini dovranno scrivere il mio nome, quindi sono liberissimi di scegliere tra le illazioni, il sospetto e la persona che conoscono, quella leale, concreta e che fa le cose per bene». «Poi - ha aggiunto - ci sono delle leggi e nel momento in cui dovesse esserci una condanna ognuno si dovrà prendere la sua responsabilità». Nonostante le polemiche, che lo hanno visto spesso sotto i riflettori negli ultimi giorni, soprattutto per il suo escamotage ideato per sfuggire alle dimissioni, il sindaco di Agropoli si aspetta di affrontare «una campagna elettorale in grande serenità, intrisa di passione, di voglia di cambiamento, in un certo senso anche di rabbia, quella che raccogliamo nei territori, ma soprattutto di speranza». Durante il suo intervento, Alfieri, non ha mancato di lanciare accuse al Governatore Caldoro che «In questi cinque anni ha fatto un disastro totale, a partire dalla sanità, passando per i fondi europei, i trasporti, la viabilità, lo sviluppo delle aree interne». «Questa è una sfida per il cambiamento - ha concluso - che si va ad aggiungere alla sequenza di successi elettorali che ho avuto nel mio percorso politico, come De Luca, Renzi, Delrio e tanti altri, porto con me sul ring il bagaglio e l'esperienza che ho fatto da sindaco».

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