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A Trentinara raccomandazioni in dialetto per un Carnevale sereno

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“Il Carnevale trentinarese è una cosa serie”, inizia così il manifesto  con cui, nel piccolo comune cilentano che, come molti altri si appresta a festeggiare il Carnevale,  vengono dati, con l’aiuto del dialetto locale, alcuni suggerimenti per divertirsi senza farsi male.“Il Carnevale trentinarese è una cosa serie”, inizia così il manifesto  con cui, nel piccolo comune cilentano che, come molti altri si appresta a festeggiare il Carnevale,  vengono dati, con l’aiuto del dialetto locale, alcuni suggerimenti per divertirsi senza farsi male.

“Trentinara è bella”, dice il secondo punto, in cui i cittadini vengono invitati a non imbrattare case e spazi pubblici. “Chi è inda è inda e chi è fore è fore” , gli spettatori sono invitati ad affiancare e non intralciare la sfilata. “Lo vino se l’adda veve chi se lo sape veve”, bisogna bere con moderazione. “Pezze e buoi dei paesi tuoi”, l’invito è a realizzare il vestito con cose usate, secondo la tradizione, e a non comprare i vestiti nei negozi. “Non scherzare col fuoco”, si invitano maschere e spettatori a non avvicinarsi troppo al fuoco al momento del falò finale, per non bruciarsi. “Puro li pulici teneno la tosse”, i genitori devono vigilare sui propri bambini. Un modo simpatico per dettare alcune regole per un Carnevale allegro e senza danni.

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