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A Novi Velia la sagra della “muzzarella ind’à a murtedda”

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Ci siamo. Fra pochi giorni, e per l’esattezza il 20 agosto, partirà una delle sagre più attese del basso Cilento. A Novi Velia, la giovane associazione “Noi Cilento” organizza la sagra della “muzzarella ind’à a murtedda”. Un appuntamento diventato cult per tutti i degustatori di un ottimo prodotto antico e gli appassionati delle antiche tradizioni. La protagonista assoluta dell’evento sarà ovviamente la mozzarella “co’ a mortedda”.

Un formaggio a pasta filata ottenuto dalla trasformazione del latte di vacca la cui zona di produzione tradizionale è individuabile in pochi comuni del basso Cilento. La denominazione nasce dalla millenaria usanza di confezionare le mozzarelle, che hanno una forma allungata e piatta, alternandole a fronde di mirto legate alle estremità coi rami sottili e flessibili delle ginestre. I “mazzi”, così comunemente denominate queste particolari confezioni, contengono 6 - 10 mozzarelle. Anticamente la mozzarella veniva prodotta vicino alle zone di pascolo e si presentava dunque l’esigenza di conservarla in involucri che la proteggessero durante il trasporto.

fino ai paesi dove veniva venduta. L’utilizzo del mirto, o mortella, non è casuale. Oltre ad essere una pianta sempreverde, è facilmente reperibile come essenza spontanea nelle zone della macchia mediterranea che caratterizza la flora del Parco del Cilento, e perché conferisce al prodotto un aroma molto particolare. Un’altra particolarità, oltre al modo originale di conservazione, sta nella lavorazione che consiste nel far maturare la cagliata, dopo la rottura, in assenza, o quasi, di siero il che conferisce al prodotto una consistenza compatta e asciutta con una pellicola esterna particolarmente doppia. Un tipico formaggio divenuto, col tempo, un prodotto a sé stante, diventando una delle caratteristiche paste filate nel Cilento. Questo formaggio è particolarissimo e va consumato dopo essere stato scartato dal mirto; conserva l’impronta delle foglie e dei rami sulla forma e, soprattutto, il suo aroma. Inoltre è impensabile utilizzare la mozzarella ind’à a mortedda per usi gastronomici. Questo prodotto va consumato da solo, o al massimo accompagnato da pomodori, prosciutto o sott’oli. Ciò per assaporare e gustare una squisitezza unica ed inimitabile. Un prodotto profumato, tipico, che Slow Food ha deciso di salvare fondando un presidio ad hoc per questa tradizione millenaria. Sicuramente un prodotto di nicchia che rappresenta un’eccellenza enogastronomica del territorio cilentano.

I ragazzi dell’ associazione Noi Cilento, hanno avuto la capacità di recuperare e riattivare una sagra che aveva avuto qualche anno di inattività. Hanno riassettato la sede antistante l’ex scuola materna e armati di pazienza, buona volontà e tanto spirito di gruppo si sono lanciati spediti in questa promozione e sponsorizzazione non solo della mozzarella, ma anche di Novi Velia e, in forma allargata del Cilento. Da contorno a questo evento l’associazione ha pensato di organizzare delle visite guidate del Paese. Le serate dal 20 al 24 saranno allietate da gruppi di musica popolare locali.

Da elogiare le finalità di questo evento. I ragazzi si sono fatti promotori di iniziative sociali a scopo benefico. Parte del ricavato viene impiegato per l’acquisto di beni utili alla comunità novese.

Insomma gli ingredienti ci sono tutti per trascorrere piacevoli serate all’insegna del divertimento e della degustazione di prodotti tipici novesi e cilentani. Un evento coinvolgente che oltre a rappresentare occasione di svago e divertimento si propone come trampolino di lancio per lo sviluppo del Cilento tramandando alle nuove generazioni una tradizione millenaria unica.  

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