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1861-2014: Oggi l'anniversario del massacro di Auletta

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Alcune notizie sul web sono infondate e vanno spesso verificate, altre, invece, ci sottopongono all'attenzione fatti, eventi, tradizioni, che rischiano di restare nascoste o di passare in secondo piano nonostante la loro importanza. Una di queste riguarda un evento accaduto ad Auletta esattamente 153 anni fai, il 30 Luglio 1861, conosciuto come il Massacro di Auletta: strage compiuta dal Regio Esercito ai danni della popolazione civile.

 I fatti, che di seguito vi riproponiamo, sono stati segnalati dagli amministratori della pagina "Provincia d'amare -Archeologia & Storia della Provincia di Salerno".

Il 28 luglio 1861, una nutrita colonna di legittimisti filoborbonici, che si stava concentrando da giorni in località bosco Lontrano, entrò in Auletta, accolta festosamente dalla popolazione civile lealista, mentre i pochi liberali presenti fuggirono a Pertosa e a Caggiano, chiedendo l'intervento di truppe armate.

Similmente a quanto sarebbe avvenuto a Camerota nel luglio 1862, dal palazzo del comune vennero rimossi e distrutti i ritratti di Vittorio Emanuele II e Garibaldi e vi fu innalzata la bandiera del Regno delle Due Sicilie. Contemporaneamente, nella locale chiesa di San Nicola di Mira viene celebrato un Te Deum a favore dei deposti sovrani, e le campane della chiesa vennero fatte suonare a distesa per invitare i cittadini alla rivolta. I militari italiani, acquartierati nella vicina Pertosa, intervennero su Auletta con alcune decine di militi della Guardia Nazionale e dei Carabinieri, i quali vennero però respinti a fucilate. Resisi conto dell'importanza della rivolta, i vertici del VI comando decisero di stroncare sul nascere la ribellione ed inviarono un contingente di bersaglieri affiancati da una squadra della Legione ungherese. Espugnato il piccolo centro, al mattino del 30 luglio, e messi in fuga i guerriglieri, i militari si accanirono sulla popolazione civile, uccidendo, saccheggiando e bruciando. Tra le 45 vittime accertate vi fu il parroco Giuseppe Pucciarelli, mentre altri quattro religiosi furono pestati a sangue in piazza e costretti ad inginocchiarsi davanti al tricolore sabaudo. Uno di loro, settuagenario, cercò di rialzarsi, ma venne ucciso da un sergente a colpi di calcio di fucile alla testa. Secondo altre fonti i morti «sembra fossero 130». I luoghi di culto furono saccheggiati e duecento cittadini vennero arrestati e tradotti nel carcere di Salerno con l'accusa di rivolta e di cospirazione. In occasione del 145° anniversario del massacro è stata posta ad Auletta una targa commemorativa in ricordo dei caduti. 

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